E’ stato presentato, lo scorso 7 giugno, a palazzo Cutò, a Bagheria (Pa) il libro di fotostorie “Il tempo di uno sguardo” di Paola Pellai, con prefazione della regista cinematografica Lina WermÜller, alla presenza dell‘autrice, dell’assessore alla Cultura del comune bagherese Romina Aiello, del giornalista e membro dell’associazione fotografica “Scattando Baària” Martino Grasso e della fotografa Maria Rita Li Fonti coordinatrice di Scattando Baària.
Ha modera l’incontro la giornalista Marina Mancini.
Un viaggio apre gli occhi su esistenze inattese. E proprio quegli incontri ravvicinati diventano gli scorci e poi le immagini che rendono indelebile e speciale il ricordo di una città, piccola o grande che sia. E’ questo il senso delle foto-storie raccolte girando per l’Europa, scandite dal susseguirsi delle ore per raccontare le luci dell’allegria e le ombre della solitudine nell’arco di una giornata. Partire per conoscere e per cercare di comprendere, senza voler giudicare.
Paola Pellai, trent’anni di giornalismo alle spalle, ha trasformato storie incontrate per caso in fotografie raccontate. “Il tempo di uno sguardo” (ed. Giv, 20 euro) è anche l’occasione per parlare di quanto oggi sia difficile comunicare, poiché sempre più spesso l’incontro virtuale si sostituisce a quello reale, fatto di sguardi, di parole, di condivisione del tempo. “Esplorate. Sognate. Scoprite” suggeriva lo scrittore Mark Twain ed è l’obiettivo rincorso dalle pagine di questo libro.
Tanti personaggi di ogni età e luogo “esplorati, sognati e scoperti” e che potrete incontrare pure voi. Come Joseph, ex architetto che ora veste i panni di Cristoforo Colombo sulla rambla di Barcellona, i napoletani Filomena e Gino che scappano dall’afa dei Quartieri Spagnoli su una barchetta artigianale o Marina che ha lasciato gli studi televisivi per fare la cantante di strada a Milano.
PAOLA PELLAI – Da piccola giocava a fare la giornalista, crescendo ha continuato a giocare ma, dopo una laurea in Lettere Moderne, giornalista lo è diventata sul serio. Quattro Olimpiadi da inviata, un sacco di altro sport, cultura, spettacoli, enogastronomia, inchieste e politica in quotidiani nazionali fino alla qualifica di caporedattore: non si è fatta mancare nulla, a parte qualche scudetto del Milan e un abbraccio ad Oriana Fallaci. Da quando la crisi editoriale l’ha controvoglia tolta da un desk redazionale, Paola ha unito la passione della scrittura a quella del viaggio e della fotografia, trasformando quello che vede e vive in racconti. Finalista in diversi concorsi nazionali per storie brevi, si propone al grande pubblico con il libro di fotostorie, Il tempo di uno sguardo (20 euro, ed. Giv).
Su Facebook Paola ha scritto:
Grazie, Marina. Ogni presentazione è una scommessa con te stesso e con chi ti sta ascoltare. Ieri l’abbiamo vinta insieme. Io scrivo per me perché sia degli altri e se agli altri resta qualcosa di me è aver centrato l’obiettivo. Non è facile nulla in questa esistenza ma anche la presentazione di ieri ha dimostrato che mettere una faccia su delle facce insieme ad altre facce può regalare emozioni e condivisioni. Che di questi tempi è ossigeno ed energia. Grazie di cuore e con il cuore a Bagheria e a chi ha voluto esserci.E’ stata un’esperienza splendida. Porterò nel mio viaggio e in quello de Il Tempo Di Uno Sguardo le vostre parole e i vostri volti.