“… E’ un aspetto, questo, dello strano mestiere di cronista che non cessa di affascinarmi e al tempo stesso di inquietarmi: i fatti non registrati non esistono.
Quanti massacri, quanti terremoti avvengono nel mondo, quante navi affondano, quanti vulcani esplodono e quanta gente viene perseguitata, torturata e uccisa! Eppure se non c’è qualcuno che raccoglie una testimonianza, che ne scrive, qualcuno che fa una foto, che ne lascia traccia in un libro è come se questi fatti non fossero mai avvenuti!
Sofferenze senza conseguenze, senza storia. Perché la storia esiste solo se qualcuno la racconta.
E’ una triste constatazione; ma è così ed è forse proprio questa idea – l’idea che con ogni piccola descrizione di una cosa vista si può lasciare un seme nel terreno della memoria – a legarmi alla mia professione…” (Tratto da: “Un indovino mi disse” di T. Terzani)
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