“Informazione e comunicazione anche mediante i social sono strategici per la trasparenza e per promuovere le attività degli Enti” così l’assessore Bernardette Grasso al convegno di PA Social “Le Pa Social hanno una marcia in più”
«Le attività di informazione e comunicazione, purché esercitate da specialisti e professionisti, anche mediante apposita formazione di dipendenti interni all’Ente, rappresentano per i comuni una possibilità da utilizzare, sia per far fronte ad esigenze di legge quali la trasparenza, che come leva di promozione del territorio e dell’azione amministrativa». E’ quanto sostiene l’assessore alla Autonomie Locali e Funzione Pubblica della Regione Siciliana Bernardette Grasso intervenuta al convegno “Le PA Social hanno una marcia in più. Uso e diffusione dei social media pubblici” organizzato dall’associazione nazionale PA Social, con il patrocinio della Regione Siciliana, dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, dell’Assostampa e di Anci Sicilia Giovani.
L’assessore Grasso ha annunciato che per agevolare i collegamenti in rete dei Comuni, alcuni dei quali ancora oggi non in grado di poter sfruttare le attuali tecnologie, è in fase di realizzazione l’estensione della banda larga sul territorio regionale.
Grasso si è resa disponibile ad incontrare nei prossimi mesi il coordinamento regionale di PA Social per verificare la possibilità di dare il via ad una collaborazione mirata alla formazione e ad indirizzare i Comuni siciliani al corretto utilizzo dei social network, avviando buone pratiche ed una campagna di promozione per la diffusione di professionisti dell’informazione e della comunicazione nei Comuni.
«Bisogna fare una campagna di promozione e questo spetta a voi» dice l’assessore rivolgendosi ai referenti di Pa Social. Mi auguro» – ha concluso l’assessore regionale – «che queste iniziative e momenti formativi vengano proposti anche nei singoli Comuni, a livello locale. I Comuni possono organizzarsi con Anci e sforzarsi per prevedere risorse destinate alla Comunicazione perché sono risorse ben spese che promuovono gli Enti dandogli visibilità. E’ un nuovo modo di fare amministrazione e di rapportarsi al cittadino. Ritenetemi a vostra disposizione» ha concluso Grasso.
A palazzo D’Orleans era presente il presidente nazionale di PA Social, Francesco Di Costanzo che dopo aver presentato le varie attività di PA Social:> eventi, convegni, formazione, ricerca con l’Osservatorio nazionale sulla comunicazione digitale, la PA Social Academy, il tour con Linkedin, i percorsi formativi con Anci nazionale, ha puntualizzato: «Non bisogna più parlare di nuova comunicazione istituzionale in quanto le attività sui social rappresentano una realtà della nostra vita quotidiana già da diversi anni. E’ necessario superare l’ostacolo dell’attuale approccio culturale; i social sono straordinari strumenti di utilità e di servizio pubblico con un impatto immediato verso i cittadini; occorre avere un approccio di comunicazione più esterno che interno per arrivare ad un prodotto finale al cittadino efficace, efficiente, rapido, al passo coi tempi».
Di Costanzo>ha annunciato la data dell’assemblea nazionale di PA Social il prossimo 14 novembre e Gli Stati generali della Nuova Comunicazione previsti a Torino l’11 ottobre prossimo.
«L’80% dei cittadini vogliono essere informati ed avere servizi mediante social network, chat ed altri strumenti di comunicazione social. Il Web ha superato di gran lunga la carta stampata ed è vicino a prendere il primo posto dopo i TG» – dice Di Costanzo – «risulta dai dati del nostro Osservatorio nazionale sulla comunicazione digitale creato da PA Social con l’istituto Piepoli».
>Di Costanzo conclude il suo intervento sottolineando la forza di PA Social, prima associazione a puntare sui temi della nuova comunicazione, riconosciuto anche dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e lanciando l’appello ad ospitare gli Stati Generali della nuova comunicazione pubblica in Sicilia nel 2021. Ha poi concluso evidenziando il lavoro che sta portando avanti l’associazione per la scrittura della cosiddetta “Legge 151” che ri-organizzi le attività di informazione e comunicazione previste dalla Legge 150/2000 alla luce delle innovazioni della comunicazione, prevedendo negli enti un apposito servizio formato da giornalisti, comunicatori e social media manager in un’ottica organizzativa da redazione unica.
Il presidente di PA Social ha raccontato l’attività del comitato scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Comunicazione Digitale di PA Social, di cui fa parte anche il sociologo Francesco Pira, professore di comunicazione all’Università degli Studi di Messina.
«Da tanti anni parliamo di comunicazione istituzionale eppure ancora non si riesce a comprendere perché cittadini ed istituzioni non parlano tra loro» – ha detto Pira – «E’ necessario uscire fuori dall’equivoco che i social network sono dei giochetti e non validi strumenti da usare. È impossibile pensare ad un reale cambiamento della PA senza usare le tecnologie che il mercato ci offre e senza puntare sulla formazione, sulle buone prassi e sui processi di lavoro. Pensate che l’unico vademecum che esiste per l’uso e gestione della comunicazione social» – sottolinea Pira – «è un vademecum realizzato dal Formez nel lontano 2011, quanto è cambiato da allora!».
Al convegno erano presenti anche Tony Siino, social media strategist della Regione Siciliana, nuovo socio di PA Social, che ha illustrato il modo di comunicare social della Regione Siciliana, Sara la Rosa, componente PA social Sicilia, assessore al Comune di Capo D’Orlando, che ha illustrato ai presenti quale è la reputazione della PA tra comunicazione, formazione e social. Ha messo in evidenza pro e contro, rischi ed opportunità dell’uso dei social, dal Datagate al GDPR, Marco La Diega – DPO e Consulente per la transizione al digitale di diversi Comuni siciliani, il punto di vista dei giornalisti tra “informazione, social e autocontrollo”, è stato offerto da Giovanni Villino, giornalista del gruppo GdS ed esperto dei temi legati all’innovazione digitale, Alessandro Lombardi, responsabile dell’Ufficio Rapporti con la Cittadinanza attraverso il web e i social network del Comune di Palermo ha illustrato le prospettive di sviluppo per Social media, Cittadini e amministrazioni sottolineando anche come procedere ad analizzarne il corretto uso. Come si comunica il rischio anche attraverso i social è l’argomento affrontato da Gino Morabito, funzionario del dipartimento di Protezione civile della Regione Sicilia.
A coordinare il convegno la giornalista Marina Mancini, vice presidente GUS Sicilia e coordinatrice regionale di PA Social insieme a Rosario Gullotta.
A portare i saluti istituzionali degli enti patrocinanti: oltre l’assessore Grasso in rappresentanza della Regione Siciliana, il componente della commissione nazionale Sicurezza e legalità Anci Sicilia, Maurizio Lo Galbo nonché assessore del Comune di Bagheria intervenuto insieme al vicesindaco Daniele Vella,Bagheria è il primo comune siciliano ad associarsi sa Pa Social.
Presenti inoltre la Consigliera di disciplina Ordine dei Giornalisti Sicilia, Giovanna Beccalli, Francesco Di Parenti, componente della Giunta esecutiva di Assostampa e presidente GUS gruppo uffici stampa.
Durante il convegno è stata presentata l’analisi di monitoraggio civico condotto dai giovani attivisti di Generazione Ypsilon “I Comuni siciliani sono social?” dalla quale è emerso – come sostiene anche Saro Gullotta, che per la diffusione dei social in Sicilia ci sia ancora molto da fare e che si stanno incontrando, oggi, gli stessi problemi che nel 2000 si verificavano per l’istituzione degli URP e degli uffici stampa nelle Pa, problemi non ancora superati. Difficoltà rilevate sia dalla giornalista Giovanna Beccalli: «è ancora difficile far capire l’importanza strategica e fondamentale della comunicazione agli enti, specialmente agli enti locali più piccoli» che dal presidente del Gus Sicilia Francesco Di Parenti: «la legge 150 necessita di una radicale revisione, in quanto con l’avvento dei social risulta obsoleta e, di fatto, mai applicata – sostiene – occorre che siano i professionisti dell’informazione, i giornalisti a rivestire il proprio ruolo così come i comunicatori il loro, collaborando, ognuno secondo le proprie attività per offrire un servizio di informazione, comunicazione e trasparenza ai cittadini».
«Anci sarà al fianco di PA Social nel promuovere, come già fatto, l’importanza della comunicazione istituzionale anche quella attraverso i social» – a sostenerlo Maurizio Lo Galbo «Necessita approcciarsi al nuovo modo di fare informazione e comunicazione in maniera seria, a chiedercelo sono i cittadini, che sono presentissimi nei social» – dice Lo Galbo – I social sono utilissimi se a realizzare informazione e comunicazione sono dei professionisti. L’informazione fatta in modo trasparente e in modo professionale è garanzia di notizie certe contro le fake news» – aggiunge l’assessore del comune del palermitano – «ecco perché la presenza degli uffici stampa negli enti e dei professionisti della nuova comunicazione è fondamentale negli Enti, e rivolgendosi all’associazione PA Social dice: «Mi farò promotore delle vostre iniziative in altre sedi».
Il convegno si è concluso nel pomeriggio con due sessioni formative, un workshop dedicato a privacy e social, ed uno dedicato a facebook e instagram tenuti rispettivamente dai membri di Pa Social Marco La Diega e Tony Siino.
Chi voglia rivedere la registrazione integrale la trova al seguente url:https://www.facebook.com/asspasocial/videos/932430207120414/